E' ricominciato il percorso complementare per la formazione delle educatrici e delle insegnanti, organizzata dal Dipartimento Servizi Educativi e Scolastici di Roma Capitale. Anche quest'anno mi occupo di narrazione e "fiaba interattiva" e lo faccio attraverso un percorso più lungo, articolato e ricco. Nel primo incontro abbiamo iniziato a confrontarci con la fiaba interattiva, con la globalità dei linguaggi espressivi, e con la tematica specifica "fiaba e voce". Ho potuto cogliere e riscontrare con immenso piacere la partecipazione totale delle insegnanti, la loro voglia di mettersi in gioco, di acquisire nuovi strumenti.
Sarà un percorso formativo ed espressivo davvero ricco..lavoreremo sul piacere di narrare, sulle valenze pedagogiche del racconto, sulla fiaba come opportunità espressiva per sperimentare voce, corpo, emozioni, sensi.
In linea con le richieste delle insegnanti pubblico in questo spazio le dispense che ho realizzato per l'incontro dell'anno scorso.
LA FIABA INTERATTIVA: NARRAZIONE, GIOCO, TEATRO
a cura della dott.ssa Helga Dentale
Introduzione:
La narrazione e l’arte di narrare
Prima di addentrarci nella grande tematica della
narrazione di fiabe per bambini ritengo utile ed interessante soffermarsi
brevemente sul concetto e significato stesso di narrazione. La narrazione è un
concetto molto ampio e circolare, che abbraccia elementi strutturali e
parole-chiave insite nel processo narrativo, quali:
- raccontare
- oralità
- fiaba
- rito
- simbolo
- ascolto condiviso
- voce
- sguardo
- teatro
- attore
Le origini della narrazione ci portano
immediatamente nella dimensione del racconto orale, nelle storie ricche di
significati simbolici che il “vecchio saggio” raccontava all’intero villaggio
per condividere idee, pensieri, paure, speranza.
Racconto come scambio, comunicazione, catarsi,
rito, memoria collettiva.
Nel saggio “Logica della fiaba” di Michele Rak si
spiega dettagliatamente il passaggio dal racconto orale al racconto fiabesco,
considerato il prototipo della fiaba popolare o tradizionale.
L’importanza della fiaba tradizionale:
La fiaba tradizionale (Cenerentola, Hansel e
Gretel, ecc.) è un racconto molto utilizzato dagli educatori e dagli
insegnanti, perché crea con i bambini uno spazio di narrazione ed ascolto
condiviso.
La fiaba tradizionale presenta degli elementi
strutturali costanti:
1) Lo schema trifase:
- Inizio (“c’era una volta..“ introduzione dei
personaggi e delle vicende narrative)
- Fase centrale- crisi (sviluppo del nucleo
narrativo con la presentazione di prove ed ostacoli che il protagonista deve
superare)
- Finale (con la risoluzione dei problemi e la
conclusione “E vissero felici e contenti”)
2) La mescolanza della realtà e dell’elemento
fantastico
3) La presenza di tempi e luoghi indefiniti (C’era
una volta..tanto tempo fa.. In un regno.. In un piccolo paesino..)
4) La riduzione dei personaggi in categorie (re,
padre, principessa,ecc)
5) Lo schema dei tre elementi: protagonista,
antagonista, alleato magico
Queste caratteristiche narrative permettono al
bambino di appassionarsi alla fiaba senza sentirsi direttamente chiamato in causa.
Si riconosce nell’eroe senza
immedesimarsi completamente. Eppure, attraverso il racconto, il bambino elabora
e riferisce a sé le tematiche stesse della narrazione. La fiaba tradizionale
presenta al bambino le difficoltà che possono presentarsi nella crescita (paura
dell’abbandono, distacco, gelosia, ecc),
indicandogli però anche una via d’uscita attraverso la risoluzione del
problema.
In questo senso le fiabe tradizionali
rappresentano una palestra di formazione alla vita.
Come narrare?
Ho inizialmente considerato la narrazione come
una sorta di contenitore simbolico ed espressivo ricco di contenuti ed
elementi.
Narrare una fiaba ai bambini significa creare un
cerchio magico di ascolto attivo in cui considerare questi aspetti basilari:
- La voce narrante del narratore/educatore
- Il corpo narrante del narratore/educatore
- Lo sguardo come anello di congiunzione fra il
narratore/educatore e il bambino
Voce e corpo dell’educatore partecipano
attivamente al processo narrativo. L’educatore e l’insegnante potranno
affidarsi ad un tono vocale molto caldo e rassicurante, per creare subito
un’atmosfera fantastica stimolando l’attenzione del bambino.
Sarà interessante conoscere le caratteristiche principali dello
strumento vocale così da sperimentare narrazioni sempre più ricche ed
affascinanti per i bambini.
Giocando con gli elementi vocali del colore, ritmo, tonalità, volume
l’educatore/ insegnante potrà rendere la narrazione vibrante e stimolante per i
bambini.
Sottolineare sempre i tempi della narrazione attraverso il ritmo
vocale e le pause rende il racconto più attraente facilitando l’ascolto e
l’attenzione. Soprattutto i bambini piccoli sono incuriositi più
dall’intonazione vocale che dalla parola stessa. E’ importante velocizzare o
rallentare il ritmo di un passaggio narrativo, creare una breve pausa, cambiare
colore vocale quando un personaggio parla in prima persona. Si tratta di applicare
semplici tecniche narrative e di lettura animata.
E’ molto interessante la similitudine che si crea fra l’attore di
teatro narrazione e il narratore/educatore: in entrambi i casi si tratta di
creare un’atmosfera fantastica e di dar vita all‘arte di narrare, ossia la
capacità di utilizzare corpo e voce per rendere vitale e vibrante il racconto
di una storia.
Penso che educatori ed insegnanti possano trovare stimolante la
lettura di un testo sul teatro di narrazione di Marco Baliani, che racconta
l’arte di narrare, di creare stupore, di innescare quel particolare flusso di
energia nell’atto stesso del narrare. Il teatro di narrazione nasce per gli
adulti ma si affida agli stessi strumenti espressivi che utilizza l’insegnante
per raccontare una storia ai bambini: corpo e voce, anche detti corpo
narrante.
Nel cerchio magico della narrazione raccontare una fiaba significa
creare un prezioso momento di condivisione e di scambio, per questo motivo è
così
importante il contatto visivo, la vicinanza fisica fra l’educatore e i
bambini.
Con i bambini del nido e della scuola dell’infanzia il libro
illustrato può essere una grande fonte di arricchimento e di apprendimento.
Sfogliare un libro con i bambini a partire dal nido può considerarsi come una
prima forma di trasmissione di cultura: l’oggetto libro è fonte di piacere,
curiosità, interesse, emozioni.
La fiaba interattiva come strumento didattico:
La fiaba interattiva è una fiaba che, in sede di racconto, prevede una
partecipazione attiva dei bambini. Già l’ascolto delle fiabe è un processo
attivo, di ascolto ed apprendimento. Nella fiaba interattiva il bambino, oltre
che partecipare ascoltando, interviene
direttamente nel racconto divenendo attore, protagonista. La fiaba
interattiva è una fiaba animata, che si nutre di gioco e di scoperta,
sperimentazione e creatività.
Ne mio testo “Io racconto..tu ascolti..insieme giochiamo” illustro
diverse fiabe interattive da me inventate e sperimentate negli anni con i
bambini. Ogni fiaba racconta una storia semplice e breve: non ci interessa
particolarmente la struttura narrativa bensì gli elementi della fiaba che
possano dar vita all’interazione. Elementi da vocalizzare, da mimare, da
drammatizzare con i bambini.
Attraverso il gioco simbolico e drammatico proposto dalla fiaba
(imitare il suono del vento, interpretare il personaggio di una mano
chiacchierina, far finta di essere il bruco che striscia sul terreno..) il
bambino contatta, esplora e sperimenta nuove risorse espressive.
Si gioca con lo strumento vocale, con il corpo, con le emozioni.
E come sempre giocando si impara.
Nello specifico analizzeremo:
- La fiaba di Caterina e Giacomona: fiaba vocale-corporea
Obiettivi
didattici:
Esplorare
caratteristiche vocali: la tonalità alta (acuta) e bassa (grave)
Coordinare movimento/voce
- La fiaba del Re Pigrone: fiaba rumorosa
Obiettivi didattici:
Esplorare caratteristiche vocali: ritmo, colore, volume
Interpretare i rumori della fiaba associando alla parola pronunciata
il rispettivo suono
Fiaba interattiva e teatro per bambini:
La fiaba interattiva ci porta direttamente nella dimensione del gioco
teatrale. Voce, corpo, emozioni, simulazione sono infatti gli elementi che
caratterizzano la fiaba interattiva e il gioco del teatro.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un crescente interesse relativo
al fare teatro con i bambini. Teatro come pedagogia: utilizzare il linguaggio
teatrale per creare spazi di elaborazione creativa, alfabetizzazione emotiva,
consapevolezza del sé corporeo. Personalmente, insegnando teatro ai bambini da
dodici anni ho potuto verificare la valenza pedagogica di questi percorsi.
Stiamo ovviamente parlando di un teatro creativo incentrato sul gioco, da
proporre ai bambini del nido e della scuola dell‘infanzia. Definisco questo
percorso espressivo uno “spazio TeatroGioco”: spazio e luogo di scoperta,
relazione, scambio, gioco, divertimento, creatività. E nuovamente, nel fare
teatro con i bambini, torniamo nello spazio della narrazione. Fare teatro con i
bambini di età compresa fra i 2 e i 5 anni significa raccontar loro una grande
fiaba da animare e da sviluppare in giochi espressivi e teatrali. Con i bambini
nulla si spiega e tutto si fa. Fare teatro non significherà dunque “ora
recitiamo questa scena..” ma racconteremo una storia elaborando specifici
percorsi espressivi. Significherà creare un rituale di apertura e chiusura
dell’attività per dare una precisa identità al nostro spazio TeatroGioco.
All’interno di questo spazio inseriremo ogni volta una tematica da sviluppare
attraverso la fiaba e il gioco. In questo modo stimoleremo il bambino a
diventare protagonista del processo creativo, lasciandolo libero di sperimentare,
di provare e sbagliare, di guardare, intervenire o semplicemente osservare.
Spesso in questi percorsi l’acquisizione di nuove risorse espressive e
nuove modalità di comunicazione, avviene attraverso l’imitazione
dell’insegnante.
Nel proporre un’attività di teatro creativo l’insegnante sarà il primo
giocatore, duttile, disponibile a mettersi in gioco, in un clima ludico di
fiducia e scambio.
Per spiegare meglio come creare uno spazio
TeatroGioco con i bambini procederò ad un esempio pratico:
Struttura di un incontro di teatro creativo:
- Rituale di inizio attività: apro la scatola
magica del teatro (creazione dell’atmosfera fantastica nel cerchio magico) e
trovo il pupazzo di Ughetto il Bruchetto
- Fiaba di Ughetto il Bruchetto: narrazione ed
ascolto attivo
- Fiaba danzata: interpretare i personaggi del
bruco e della farfalla (passaggio dalla narrazione alla fiaba danzata, lavoro
sul corpo e sugli elementi spazio- livelli; energia- flusso trattenuto e
libero)
- Fiaba grafica o tattile: dare immagine
all’esperienza vissuta
Rituale di chiusura: il saluto
In questo schema di riferimento possono essere inserite tutte le
attività espressive per strutturare un percorso di teatro creativo con i
bambini.
Bisogna considerare lo schema di riferimento come traccia di un
percorso didattico e ricordarsi, nella pratica,
di rispettare le esigenze e i tempi del bambino. Sarà
l’educatore-insegnante a tastare il polso della situazione, decidendo così di
modulare tempi e fasi di svolgimento.
Con i bambini del nido la creazione di uno spazio teatrale risponderà
a criteri di tempo e spazio ancor meno strutturati: seppur nella modalità del
cerchio i bambini saranno liberi di muoversi, spostarsi, curiosare, distrarsi.
Le attività, brevi e condotte sempre in modo molto lento e rassicurante,
saranno uno stimolo creativo che il bambino coglierà a suo piacimento. Non ci
aspettiamo alcun risultato formale. Nella scuola dell’infanzia l’attività
teatrale si presenta invece più strutturata, scandita nella programmazione e nella
conduzione delle attività, senza mai perdere di vista l’aspetto ludico.
L’esperienza di teatro creativo deve essere un’esperienza stimolante e
gratificante per tutti i bambini. Già dall’asilo nido si possono gettare le
basi per una crescita serena. Attività quali la narrazione, la lettura animata,
il teatro, permettono al bambino di sviluppare la creatività, favoriscono il
riconoscimento e l’esternazione delle emozioni, sviluppano il pensiero
narrativo.
INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE PER APPROFONDIRE LE
TEMATICHE TRATTATE:
- Io racconto… tu ascolti… insieme giochiamo!” di
Helga Dentale
Youcanprint (libro-manuale di fiabe interattive
per bambini)
- “Prova con una storia” di Anna Oliverio
Ferraris, Fabbri Editori
(libro di fiabe per bambini)
- “L’arte di inventare fiabe” di F. Rondot - M.
Varano, Sonda
(Libro - manuale per inventare fiabe)
- “Laboratori di lettura”di E. Zoppei, Mondadori
(Metodi e tecniche di animazione del libro)
- “ Ti fiabo e ti racconto” di S. Paganini,
Edizioni La Meridiana
(Strumenti per giocare con le storie)
- “Fare teatro al nido” di M. Bricco, Edizioni
Franco Angeli
(libro-manuale per fare teatro con i bambini del
nido)
- “Logica della fiaba” di M. Rak, Bruno Mondadori
(saggio sulle origini e le caratteristiche del
racconto fiabesco)
- “Dizionario delle fiabe” di Dekker, Meder, Van
der Kooi, edizione italiana a cura di F. Tempesti, Bruno Mondadori
(Manuale sulle origini, lo sviluppo e le
variazioni della fiaba popolare)
- “Come raccontare una fiaba..e inventarne cento
altre” di P. Santagostino
(libro-manuale sulla fiaba)
- “Ho cavalcato in groppa ad una sedia“, di M.
Baliani, Titivillus
(Teatro di narrazione)
Per rispondere alle vostre domande:
girasoliamoci@tiscali.it