Tutti i bambini vivono, elaborano e affrontano piccole grandi paure ogni giorno. Paure
che sono funzionali per crescere se vengono affrontare con serenità,
paure che "passano, si trasformano e vanno" se trattate nel giusto modo e
con rispetto anche dall'adulto. Il gioco del teatro, lo sappiamo bene, è
uno spazio creativo che possiamo definire anche "curativo". Il potere
terapeutico del teatro è un aspetto essenziale, onnipresente.
Non dimentichiamoci mai le origini del teatro: il teatro nasce dal
rito, dalla necessità dell'uomo primitivo di comunicare esigenze
profonde, condividere ed esorcizzare le paure.
Il teatro -inteso sempre
come linguaggio espressivo ed educativo - è spazio privilegiato per
affrontare con i bambini le paure che caratterizzano la crescita, il
cambiamento, la meravigliosa strada che li porta verso la conquista
dell'autonomia: paura del buio, del distacco, di essere inadeguati per
fare una certa cosa, paura di socializzare..
Il gioco simbolico, il
faccio finta che.. proprio del linguaggio teatrale è di per sè
trasformativo e catartico: ci permette di prendere una situazione
negativa e tramutarla in altro. Ci permette, nel gioco di finzione, di
intervenire simbolicamente sulla realtà, cambiandola in modo
rassicurante. Questo avviene attraverso la narrazione delle storie, i
giochi teatrali ed espressivi, le rappresentazioni grafiche e le
verbalizzazioni dei bambini: quindi tutto ciò si realizza nel gioco del
teatro.
Qualche giorno fa a scuola nell'incontro di teatro ho raccontato
la storia del topolino Gelsomino, molto spaventato dal buio.. alcuni
bambini dopo la fiaba hanno spontaneamente iniziato a verbalizzare le
loro emozioni: "Io gli voglio bene a Gelsomino perchè è come me. Il buio
ci mette paura" mi ha detto Riccardo. "Ma adesso la stellina ha coprito
il buio..il buio non c'è più" ha risposto Martina. La stellina è stata
il nostro "alleato magico" nella storia, con dolcezza e fare
rassicurante ha incoraggiato Gelsomino ad affrontare la paura del buio,
aiutandolo in questa impresa così importante. Dopo la fiaba abbiamo
continuato ad elaborare questa tematica chiave attraverso nuovi
linguaggi, la paura è stata spazzata via dallo spazio attraverso una
danza piena di energia e di commenti " Brutta paura ti
scaccio..vattene..ecco, non c'è più" diceva ridendo Ludovica. E poi ci
siamo concessi anche un rituale di emergenza.. una filastrocca che
ripetiamo tutti insieme e a gran voce, ideata da me come tutto
l'incontro. Così..non si sa mai, la paura è già stata cacciata via, ma
se dovesse tornare noi abbiamo la nostra "filastrocca magica" :
Filastrocca scacciapauraguarda la notte non è così scura
pensa alle stelle tanto lucenti
sogna le cose più divertenti
Fai una linguaccia alla paura: Bleee!
Fai una linguaccia ai mostri puzzoni: Blee!
Fai una linguaccia ai rumori più strani: Blee!
Dormi tranquillo fino a domani.
www.teatroingioco.it
Nessun commento:
Posta un commento