"Il senso più importante del nostro corpo è il tatto.. ci dà coscienza
della profondità o dello spessore e della forma; tastiamo, amiamo e
odiamo, ci irritiamo e ci commoviamo grazie ai corpuscoli tattili della
nostra pelle" (J. Lionel Taylor) Prova a toccare... cosa senti? Quanto
entro con i bambini nel mondo del topolino Gelsomino - la mia fiaba che
diventa attività sensoriale- si apre uno spazio fatto di sensazioni, di
immagini da ricostruire attraverso il tatto..non sono gli
occhi a vedere ma le mani, i piedi, la pelle..
La pelle sente e
risponde, parla, esprime e comunica. Questo significa poter accantonare
in questo tipo di esperienza i condizionamenti visivi -che spesso
influenzano in modo dominante la capacità di percepire altro, più
profondamente- permettendo al bambino di "vedere" utilizzando un altro
senso e un altra modalità comunicativa. Significa fornire strumenti al
bambino per conoscere e sperimentare affidandosi alla memoria dei sensi
che è fatta di attimi fugaci o di tempi lenti e dilatati..da assaporare
piano piano..perché la pelle registra le sensazioni e restituisce una
costruzione di significato con i "suoi tempi".
A volte un bambino tocca
un materiale ed immediatamente ci comunica un'idea. A volte il bambino
si sofferma a lungo ad "ascoltare" nuove sensazioni che la pelle
sperimenta. La sensazione con i bambini si traduce spesso in emozione: è
morbido e mi fa stare bene! E' caldo...quando mi piace! Oppure genera
una narrazione spontanea: è morbido, è un gattino che dorme, si chiama
Flo. Credo che l'esperienza tattile vada recuperata e valorizzata ancora
di più nei percorsi espressivi e didattici. Nei laboratori teatrali da
svolgere con i bambini le attività sensoriali devono secondo me avere un
ruolo fondamentale! Anche questo va recuperato, didatticamente e
culturalmente: un teatro dei sensi.
Didatticamente e culturalmente, ossia: accogliere una pedagogia dei sensi, valorizzare il tatto nell'esperienza educativa, combattere lo stereotipo del "vietato toccare", studiare e riprendere le ricerche del tattilismo, di Bruno Munari, dell'educazione plurisensoriale.
Didatticamente e culturalmente, ossia: accogliere una pedagogia dei sensi, valorizzare il tatto nell'esperienza educativa, combattere lo stereotipo del "vietato toccare", studiare e riprendere le ricerche del tattilismo, di Bruno Munari, dell'educazione plurisensoriale.
Toccare per scoprire, per
nominare e riconoscere sensazioni ed emozioni, per immaginare, costruire
e drammatizzare storie... storie che pungono come ricci, che scivolano
come acqua, appiccicano come colla.. storie che ci restituiscono le idee
e le emozioni dei bambini. Storie che nutrono il pensiero e la
fantasia.
Io sono per un teatro dei sensi.
Io sono per un teatro dei sensi.
Alcuni suggerimenti:
Fiaba e percorso sensoriale da sviluppare con i bambini: "Gelsomino e la paura del buio" di Helga Dentale, nel libro "Ancora racconto" ed. youcanprint
Sull'importanza del tatto per lo sviluppo del bambino: molto interessanti le ricerche di Ashley Montagu, fra i suoi libri più conosciuti: "Il linguaggio della pelle", Verdechiaro edizioni.
www.teatroingioco.it
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