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domenica 10 gennaio 2016

Valorizziamo un teatro dei sensi

"Il senso più importante del nostro corpo è il tatto.. ci dà coscienza della profondità o dello spessore e della forma; tastiamo, amiamo e odiamo, ci irritiamo e ci commoviamo grazie ai corpuscoli tattili della nostra pelle" (J. Lionel Taylor) Prova a toccare... cosa senti? Quanto entro con i bambini nel mondo del topolino Gelsomino - la mia fiaba che diventa attività sensoriale- si apre uno spazio fatto di sensazioni, di immagini da ricostruire attraverso il tatto..non sono gli occhi a vedere ma le mani, i piedi, la pelle.. 

La pelle sente e risponde, parla, esprime e comunica. Questo significa poter accantonare in questo tipo di esperienza i condizionamenti visivi -che spesso influenzano in modo dominante la capacità di percepire altro, più profondamente- permettendo al bambino di "vedere" utilizzando un altro senso e un altra modalità comunicativa. Significa fornire strumenti al bambino per conoscere e sperimentare affidandosi alla memoria dei sensi che è fatta di attimi fugaci o di tempi lenti e dilatati..da assaporare piano piano..perché la pelle registra le sensazioni e restituisce una costruzione di significato con i "suoi tempi".

 A volte un bambino tocca un materiale ed immediatamente ci comunica un'idea. A volte il bambino si sofferma a lungo ad "ascoltare" nuove sensazioni che la pelle sperimenta. La sensazione con i bambini si traduce spesso in emozione: è morbido e mi fa stare bene! E' caldo...quando mi piace! Oppure genera una narrazione spontanea: è morbido, è un gattino che dorme, si chiama Flo. Credo che l'esperienza tattile vada recuperata e valorizzata ancora di più nei percorsi espressivi e didattici. Nei laboratori teatrali da svolgere con i bambini le attività sensoriali devono secondo me avere un ruolo fondamentale! Anche questo va recuperato, didatticamente e culturalmente: un teatro dei sensi.
Didatticamente e culturalmente, ossia: accogliere una pedagogia dei sensi, valorizzare il tatto nell'esperienza educativa, combattere lo stereotipo del "vietato toccare", studiare e riprendere le ricerche del tattilismo, di Bruno Munari, dell'educazione plurisensoriale. 

Toccare per scoprire, per nominare e riconoscere sensazioni ed emozioni, per immaginare, costruire e drammatizzare storie... storie che pungono come ricci, che scivolano come acqua, appiccicano come colla.. storie che ci restituiscono le idee e le emozioni dei bambini. Storie che nutrono il pensiero e la fantasia.
Io sono per un teatro dei sensi.

Alcuni suggerimenti:

Fiaba e percorso sensoriale da sviluppare con i bambini: "Gelsomino e la paura del buio" di Helga Dentale, nel libro "Ancora racconto" ed. youcanprint

Sull'importanza del tatto per lo sviluppo del bambino: molto interessanti le ricerche di Ashley Montagu, fra i suoi libri più conosciuti: "Il linguaggio della pelle", Verdechiaro edizioni.

www.teatroingioco.it

 

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