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sabato 7 gennaio 2017

TALENT SHOW PER BAMBINI... QUESTA SMANIA DI FAR ESIBIRE I BAMBINI!



Dalle recite a scuola, a partire dall’asilo nido, agli schermi televisivi.  Dalle insegnanti tutte indaffarate a fare, con i bambini, mesi e mesi di prove per quei 30 minuti di gloria alle mamme emozionate perché il figlio è stato preso in TV. «Facciamo di tutto per non sovraccaricare di stress i bambini. Per loro deve essere un gioco, il modello sono le recite all’oratorio che tutti abbiamo fatto. Non c’è gara, non vincitori né vinti. Parlo con loro con naturalezza. Li rispetto. L’obiettivo è farli divertire facendogli fare ciò che amano." Queste le parole di Gerry Scotti in un'intervista in merito ad un talent show per bambini da lui condotto. Premetto: non ho visto il programma. Ma, curiosando su google ho inserito la dicitura talent show per bambini ed è uscito fuori un mondo da indagare all’insegna dei riflettori accesi.
“Kid’s Got Talent! Volete assistere a un nuovo, grande show con piccoli, grandi talenti?
Bambini tra i 4 e gli 11 anni daranno vita a esibizioni e abilità di ogni tipo, sempre sorprendenti.” Ovviamente sempre sorprendenti...non ci deluderanno certamente!
Un annuncio casting riporta le seguenti parole: "Se siete genitori di un bambino dai 3 ai 12 anni che sa fare qualcosa di unico e straordinario, non aspettate! Scrivete alla mail descrivendo l’abilità di vostro figlio. I bambini più speciali saranno i protagonisti di un nuovo show!" 
I bambini più speciali saranno protagonisti... E questo proprio perché non c’è spirito di competizione! Immagino i genitori che, leggendo, si saranno ritrovati nel privilegio di avere un figlio che sa fare qualcosa di “unico e speciale”. E non credo con questo si intenda la meravigliosa unicità che ogni bambino di per sé rappresenta.
Nutro forte interesse sull'argomento da sempre e, parlando con amici qualche sera fa e criticando aspramente questa moda di far esibire i bambini a tutti i costi (bambini cantanti, maghi, comici, attori, ecc ecc), abbiamo cercando qualcosa su internet e ci siamo messi a vedere alcune esibizioni per poi finire in una trasmissione americana su un concorso di bellezza per bambine. Piccole donne con trucco e parrucco, denti finti da indossare, mossette ammiccanti da fare al pubblico e alla giuria. Alcune bambine avevano solo quattro o cinque anni! Ma vi assicuro che anche le bambine più "grandi" (10, 12 anni) mi hanno trasmesso una grande tristezza. Tornando alle parole iniziali, utilizzate da Gerry Scotti per descrivere il programma ci sono, a mio avviso, delle considerazioni da fare: se per i bambini “deve essere un gioco” ma perché non li lasciamo semplicemente giocare? Sono i bambini che cercano e trovano gli annunci su internet o in televisione e decidono di iscriversi a simili programmi? E’ una loro esigenza, è una loro priorità quella di apparire in televisione, esibirsi, essere inseriti in un meccanismo del genere? E poi, perché? Per far divertire o compiacere gli adulti? Come spesso accade si fa un uso ambiguo delle parole. 
Leggendo gli annunci pubblicitari di tali programmi o le interviste degli adulti interessati (dai conduttori dei programmi ai genitori dei bambini) sembra quasi che tali programmi siano nati per rispondere a un’esigenza dei bambini, per garantire loro uno spazio di gioco e divertimento; per essere luoghi di gratificazione personale. Non ho mai letto frasi tipo: facciamo un programma del genere perché gli adulti lo guardano, perché va di moda. Poco ci importa se i bambini penseranno di essere piccole star, se vivranno ansia da prestazione o manie di protagonismo, se si sentiranno “speciali” non per come sono profondamente (fragili, forti, competenti, ricchi, sensibili...) ma per come appaiono in quei 5 minuti di gloria, poco ci importa se li stiamo già trattando come adulti. 
I talent show per bambini sono fatti con i bambini ma non per i bambini. Credo che rispettare un bambino significhi rispettare i suoi tempi di crescita, di gioco, di apprendimento. E credo che come “sorprendenti” possano bastare le piccole grandi scoperte quotidiane. In merito a baby comici, miss in miniatura , piccoli talenti, scusate se vi sembrerò obsoleta, ma  non ci vedo niente di sorprendente, lo trovo sorprendentemente fuori luogo. E intanto siamo già pronti a preparare un’altra puntata, un altro programma..ad accendere le luci in sala..a riempire lo studio televisivo con i piccoli protagonisti che tanto fanno ridere o piangere il pubblico! 
E in questo pullulare di bambini la realtà è che ci siamo persi i bambini.
www.teatroingioco.it