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mercoledì 28 marzo 2012

la fiaba che diventa teatro..


Scrivere fiabe e rappresentarle. La dimensione del teatro: interpretare, raccontare, il faccio finta che.. Come scrivere una fiaba teatrale per bambini? Io mi lascio catturare da un'idea e generalmente la penna poi scrive quasi da sola.. Ci sono comunque degli elementi fondamentali, basilari per ogni storia: chi, dove, cosa. Chi: i personaggi, loro saranno i protagonisti assoluti,buoni e cattivi, eroi, alleati magici . Più sono buffi o magici è meglio è. Dove: l'ambientazione. Cosa: cosa voglio raccontare? Nella mia fiaba teatrale che è "La fantastica storia del cioccolato" i personaggi sono un sindaco burbero e poco accogliente con gli stranieri; una bizzarra ragazza che non ricorda il suo nome, una brontolona signora Tristotta, una maga del cioccolato, un viaggiatore, e due folletti. Ci sono incantesimi, amori e duelli, ma soprattutto trasformazioni importanti. Oltre a coinvolgere e far sorridere, volevo anche raccontare qualcosa di significativo per i bambini: che con il rispetto e l'accoglienza si può costruire un mondo migliore, colorato, ricco, dove c'è posto per tutti.  

Oggi questa fiaba l'abbiamo rappresentata all' Auditorium. Ci svegliamo all'alba ma ne vale la pena. Nei camerini si respira quell'atmosfera magica che ti racconta storie, percorsi, attimi. Chi c'è stato, chi ci sarà. Mi ha sempre affascinato il camerino come luogo di scambio, energia creativa.. sapere che qualcuno, in quello stesso spazio, il giorno prima avrà camminato nervosamente riempiendo l'aria di adrenalina.. quegli istanti frenetici e carichi che se non li vivi non riesci a spiegarli..Cosa si sente in quel momento, prima di iniziare?.. Ma come te lo spiego! E' un rincorrersi di emozioni e pensieri. Attori, cantanti, musicisti..lasciano nel camerino un pezzetto delle proprie emozioni!.. Ci vestiamo, ci trucchiamo e poi ci incamminiamo (5 minuti a piedi dal camerino alla sala!) verso la Sala Sinopoli. 1500 posti. Vederla vuota e sapere che di lì a poco sarà stracolma e che..sarai tu a salire sul palco.. è gratificante, emozionante. Sarà tutta la compagnia GirasoliTeatro a salire sul palco, Helga, Fabio, Simona, Giacomo, Annamonica, Enrico (alle musiche/luci); sarà "La fantastica storia del cioccolato" ad andare nuovamente in scena. Sette anni di repliche, risate, avventure. Palchi enormi, situazioni meravigliose (Torino, Assisi, Napoli, l'inaugurazione al TBM di Roma..) e tante scuole..Centinaia, migliaia di sorrisi ed occhi scintillanti di bambini.. Ed oggi l'Auditorium, per la giornata della cortesia con la Fondazione Insieme per Roma.
Le risate e gli applausi di 1500 bambini sembrano un fiume in piena che ti travolge e ti carica di energia. E tu segui e senti il flusso di questa corrente, ti lasci cullare ma non puoi rilassarti un momento.. ci devi stare, e ci stai, qui e ora. Questa la sensazione di oggi. L'energia del teatro pieno e il piacere di stare sul palco, dando vita e corpo ad un'emozione, una storia, una fiaba.
La fiaba che va in scena con lo spettacolo. La fiaba personale che ogni attore vive  sul palcoscenico. 

lunedì 26 marzo 2012

inventar fiabe..con la testa fra le storie!

Narrare, raccontare. Che allenamento per l'ascolto attivo, creativo, per elaborare idee, pensieri, emozioni. Il bambino abituato ad ascoltare fiabe sarà già un esperto esploratore di mondi fantasiosi e fantastici, avventurosi ed ironici. Raccontare fiabe ai bambini è un'esperienza densa di significati e valori. Per i bimbi più piccoli la narrazione diventa strumento per crescere, esplorare, apprendere. Per i bambini un pò più grandi, dai sette-otto anni la narrazione può diventare uno strumento espressivo per lanciarsi anche nella meravigliosa avventura della scrittura creativa.
Fiabe da inventare, trasformare, scomporre e rimettere insieme, creare.
Mettere la testa fra le storie e le storie nella testa: allenare la creatività e il pensiero divergente. Sviluppare il pensiero narrativo. Scegliere (soluzioni, sviluppi, ambientazioni) , trasformare, modificare. Sbagliare. Riprovare. Ideare. Creare.

Inventare fiabe in classe rovescia un pò i ruoli abituali: il bambino sarà il narratore (e autore), l'insegnante diviene colui che ascolta ed accoglie la fiaba. Nel seminario sulla fiaba "C'era una volta..c'è..ci sarà.." lavoro con gli educatori sull'utilizzo di vari meccanismi di scrittura creativa per inventare e scrivere fiabe. In un corso di aggiornamento per docenti della scuola primaria, quest'anno ho lavorato proprio sul tema della narrazione. Come guidare i bambini sulla strada della scrittura creativa? Come aiutarli a diventare scrittori di fiabe e storie? Abbiamo esplorato l'argomento con creatività e curiosità, elementi fondamentali per avventurarsi in questo mondo fiabesco. E senza giudizio! In un percorso incentrato sulla creatività personale il bambino deve sentirsi libero di inventare e scrivere a ruota libera. Si procede per tentantivi, errori, intuizioni ed idee. Ho ascoltato delle storie davvero geniali create dai bambini in venti minuti, così ricche di ironia, stupore, magia.. Proviamo a lasciarli liberi di esprimersi..cerchiamo di non soffocarli in rigidi schemi e, ne sono certa, arriveranno delle storie sorprendenti! E' ovvio, gli strumenti base dobbiamo fornirli noi operatori/educatori. Non possiamo certo dargli un foglio bianco e dirgli: "ora scrivi!" 
Si, ma cosa? Come? 

I metodi e i meccanismi creativi per scrivere una storia sono tantissimi. Se non sapete da dove iniziare cominciate leggendo la "grammatica della fantasia" di Gianni Rodari: troverete indicazioni preziosissime. Dal binomio fantastico all'insalata di fiabe tanti sono i percorsi creativi da seguire e sperimentare.
A me piace molto, con i bambini, giocare anche con le parole, con il loro suono, colore.. Questo percorso di ricerca creativa appartiene molto al teatro di narrazione. Ogni parola ha un forte potere evocativo: suscita immagini, sensazioni, ricordi. Le parole si agganciano ai nostri sensi.
Con i bambini ci divertiamo a creare delle liste di parole speciali, ad esempio la lista delle parole morbide: ovatta, nuvola, gatto, carezza, zucchero filato..
Abbiamo creato tante liste di parole e poi, cercando le rime, abbiamo creato tante filastrocche interpretate come un rap. E' stato un lavoro sul suono, sul ritmo, sull'interpretazione.  E' stato molto stimolante, i bambini si sono entusiasmati e divertiti tantissimo! Un altro ingrendiente magico da non dimenticare mai è l'ironia. Con i bambini rende tutto molto più semplice e piacevole.

sabato 24 marzo 2012

la narrazione come strumento formativo. può una storia cambiare il mondo?

Riflettendo sulla narrazione come grande contenitore di storie, storie da raccontare, ascoltare, trasformare, condividere, si apre un percorso formativo molto importante. Mi riferisco all'utilizzo della narrazione come strumento di educazione sociale, per trattare temi ed argomenti così importanti per la formazione del pensiero e del'individuo stesso.
Il titolo di questo post è volutamente estremo, forse fiabesco: può una storia cambiare il mondo? Solo una storia no. Ma tante storie per educare al rispetto, alla pace... credo che qualcosa cambierebbe, e molto. E tanto si sta facendo in questo senso. Progetti educativi incentrati sulla pace, sull'intercultura.

Ricordo un'esperienza bellissima di qualche anno fa che io e Fabio abbiamo svolto in alcune classi di scuola media. Un progetto sull'intercultura che, strada facendo, è diventato un meraviglioso percorso espressivo sulla pace, sulla diversità come risorsa, sul piacere della condivisione. Negli incontri svolgevamo giochi teatrali, improvvisazioni e poi formavamo il cerchio delle storie. Abbiamo trovato e raccontato storie appartenenti a tutti i paesi d'origine dei bambini: ricordo delle affascinanti storie africane, cinesi, russe.. Immaginavo queste storie viaggianti nel mondo, passare da un luogo ad un altro..di voce in voce.. raccontando memorie, costumi, tradizioni. Nel corso degli incontri i bambini hanno proposto alcune storie che i genitori gli avevano raccontato. Arrivavano entusiasti, con la loro nuova storia, ansiosi di narrarla a tutti. Il nostro tesoro diventava sempre più ricco. Qualche mamma mandava dolci tradizionali e tipici del proprio paese..e così capitava di chiudere il cerchio delle storie con un dolcetto al miele o al cocco. In questo percorso sulla narrazione e l'intercultura la diversità è diventata arricchimento, come sempre dovrebbe essere. Fabio fece una bellissima regia di tutte le storie e i bambini le interpretarono nella giornata conclusiva, fra i sorrisi e gli applausi di tutti.

Credo che la narrazione, come il teatro, sia un luogo-spazio privilegiato per educare. 
Nel testo "Un tetto di stelle", ispirato ad una mostra fotografica di James Mollison, ho scritto una storia dolce ed amara, forte certamente. Narriamo di bambini che hanno una casa ed altri no. narriamo di differenze sociali ed economiche che andrebbero abbattute. narriamo di un sogno da costruire e realizzare:il diritto ad un'infanzia serena. Non abbiamo mai rappresentato questo testo per un pubblico di bambini ma sono convinta che sarebbe un interessante spunto di riflessione e dialogo. I bambini ti sorprendono. Sanno appassionarsi e trasformare un pensiero; sanno andare in profondità e volare se ne avvertono il bisogno. Sanno distinguere il bene dal male, basta fornir loro gli strumenti giusti.
Una storia può mostrare una via, può creare uno spazio dialogico e di confronto, può fornire strumenti preziosi. Amo enormemente questa frase di Bruno Munari:

Non potendo cambiare gli adulti, ho scelto di lavorare sui bambini perchè ne crescano di migliori. I bambini di oggi sono gli adulti di domani. Ci dobbiamo occupare dei bambini e dare loro la possibilità di formarsi una mentalità più elastica, più libera, meno bloccata, capace di decisioni. A questo scopo vanno studiati quegli strumenti che passano sotto forma di gioco ma che, in realtà, aiutrano l'uomo a liberarsi.
Bruno Munari

C'era una volta.. perchè narrare fiabe ai bambini

Il narratore rimane fedele ad un tempo del mondo in cui le cose parlavano con gli uomini.. il primo e vero narratore è e rimane quello di fiabe.
W. Benjamin

Narrare.. raccontare.. trasferire una storia. In questo atto comunicativo è insito un valore enorme, un dono prezioso che l'adulto (genitore, educatore) può fare al bambino.
Ricordo mia nonna.. la sua voce soffermarsi con una precisa modalità sempre sugli stessi passaggi della storia... accelerare..poi fermarsi. Pur conoscendo a memoria frasi, sviluppi narrativi, parole e pause, in me ogni volta cresceva la necessità di ascoltare: e poi?
Ricordo mio padre quando mi raccontava le fiabe..con la voce sempre calda, accogliente, quasi cullante nella melodia che veniva a crearsi. quasi un canto. Uno spazio sonoro che diveniva per me un luogo confortante e sicuro in cui potevo avventurarmi nel piacere dei racconti, delle storie, dei personaggi.
Senza saperlo io allenavo il mio pensiero narrativo, davo un senso ed un ordine alle cose del mondo e della realtà, cullavo un piacere che, crescendo, sarebbe diventato un bisogno vitale: leggere.
Questa è la mia esperienza diretta, reale. Ma basta aprire un libro di pedagogia per affermare, con sicurezza, che la narrazione sia un processo formativo importantissimo per il bambino, fin dai primi mesi di vita. I bambini amano ascoltare le storie. Con l'acquisizione del linguaggio i bambini amano raccontare e raccontarsi. L'adulto può stimolare questo processo espressivo e creativo attraverso la narrazione. In questa parola è custodito un tesoro ricco di pietre preziose.
La narrazione rimanda a parole-chiave quali racconto, rito, simbolo, voce, attore, scambio.
La narrazione nasce come bisogno, urgenza, necessità. Necessità di dire, comunicare, trasferire e custodire una memoria, una storia. Basti pensare al racconto orale, al vecchio saggio che si faceva narratore per tutto il suo villaggio. Pensiamo al valore simbolico e alla valenza terapeutica di quei racconti. Condividere, rafforzarsi, comunicare. La fiaba come metafora di vita; il racconto come condivisione e relazione. Tutto ciò non si è perso nei secoli e nelle tante trasformazioni subite dall'antico racconto orale. Dal racconto fiabesco alla fiaba popolare, fino ad oggi, le fiabe aiutano il bambino a crescere, a condividere, ad elaborare le emozioni.
Mia nonna rideva quando le dicevo, per l'ennesima volta: ancora! Ancora quella storia, sempre la stessa. Lei sorrideva e ricominciava a raccontare.. io invece stavo sicuramente strutturando ed elaborando  un concetto fondamentale per la mia crescita.
"Quello che diciamo può diventare vero. Il vero problema è di riuscire a dire le cose giuste per farle diventare vere. 
Nessuno possiede la parola magica: dobbiamo cercarla tutti insieme, in tutte le lingue, con modestia, con passione, con sincerità, con fantasia; dobbiamo aiutare i bambini a cercarla, lo possiamo anche fare scrivendo storie che li facciano ridere: non c'è niente al mondo di più bello della risata di un bambino. 
E se un giorno tutti i bambini del mondo potranno ridere insieme, tutti, nessuno escluso, sarà un gran giorno, ammettetelo." (Gianni Rodari)


Io racconto..Tu ascolti..Insieme giochiamo. Libro di fiabe interattive di Helga Dentale
 

lunedì 12 marzo 2012

Quanto fermento..

Oggi spettacolo con i bambini..l'inchiostro magico..bellissimo guardare i loro visi e sentire le loro risate..e quell' ohhhh! ogni volta che Fabio (in quel momento Prospero il mago!) fa le sue magie.. e poi sentirli interagire mi mette sempre tanta energia.. E tutto il lavoro sulla narrazione che sto preparando per le conferenze..

E poi il mio libro che sta andando bene, oggi primo in classifica fra le novità youcanprint.. è una soddisfazione.. grazie! E' un libro semplice ma vero, appassionato, che in qualche modo "è nato in classe con i bambini", nelle intuizioni che mi son giunte da un loro sguardo o da una reazione..come un raggio di sole che ti illumina.. e allora iniziavo ad appuntarmi idee per un nuovo personaggio da inventare, narrare, mettere in scena ed in gioco insieme a loro! Così sono nate queste fiabe..così sono nati i personaggi protagonisti di queste semplici e spesso buffe narrazioni. Con sincerità, genuinità, all'interno di un percorso di scoperta, crescita, novità, gioco..Avvertendo la voglia di giocare con le tonalità della voce, o con il riconoscimento delle emozioni..

Ed ecco che le idee diventavano storie, parole, dialoghi, obiettivi didattici.. Provate, rimodellate, definite nel tempo e con l'esperienza diretta. Ora sono tutte fiabe collaudate, sperimentate, che funzionano nella narrazione e nei rispettivi obiettivi didattici. Ma spero che la semplicità di questo percorso si avverta leggendo questo libro fiabesco e didattico..
Spero di fornire uno spunto creativo, uno stimolo, uno strumento utile ed interessante per fare teatro e narrazione con i bambini. Sarebbe per me il risultato più importante e gratificante.

Io racconto..tu ascolti..insieme giochiamo! Libro di fiabe interattive di Helga Dentale

giovedì 1 marzo 2012

una giornata speciale..

Cosa rende una giornata speciale?..Sicuramente l'opportunità di ridere e sentir ridere..se poi a ridere sono più di 80 bambini, allora è proprio un "tempo" speciale quello che stai vivendo. In questi giorni ci siamo dedicati alla fase conclusiva del corso di formazione per docenti sulla narrazione. Questa fase prevede la nostra presenza (mia e di Fabio) in classe, per parlare in modo un pò "spettacolare" ai bambini di storie, lettura, scrittura, narrazione... E' stato meraviglioso! Nelle varie classi abbiamo giocato con la lettura espressiva, con il binomio fantastico, con le storie rumorose, con le storie in rima, abbiamo interpretato filastrocche come fossero rap. E' stato divertente, stimolante, gratificante grazie all'entusiasmo mostrato dai bambini. In una di queste intense giornate siamo stati ospitati a mensa, abbiamo mangiato con i bambini e la loro insegnante..Abbiamo riso, chiacchierato, Fabio si è messo a fare la mitica magia con le molliche di pane (magia che mio nonno faceva a me, quando ero una bambina!). E' stata proprio una giornata speciale! Semplice, creativa, intensa, divertente e ricca di storie...Sarà banale, ma questa giornata nelle classi e a mensa, mi ha fatto riflettere ancora di più sulla responsabilità di un docente.. è un lavoro meraviglioso ma anche molto impegnativo, stancante.. Tutti quei bambini sono  come tanti figli.. devi ricordargli di lavarsi i denti dopo pranzo, sbucciare la frutta..ascoltare ogni richiesta e rispondere a tutte le esigenze.. coccolare, educare, ascoltare, rispondere, osservare, insegnare.. Che ruolo! Tanto di cappello a tutti gli insegnanti che fanno con passione ed impegno questo meraviglioso, difficile, mestiere! E noi tagliamo i fondi alla scuola invece di sostenerla e valorizzarla?