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venerdì 16 dicembre 2016

Valorizzare il linguaggio del corpo...


















C’è un linguaggio muto fatto di segni, posture, sguardi, oscillazioni. E’ il linguaggio del corpo. Troppo spesso soffocato a scuola. Dire a un bambino di non muoversi è come dirgli: non respirare, non vivere, non essere. Muovere il corpo significa muovere anche i pensieri, far circolare un’idea. In un’immagine olistica che ci permette di vedere il bambino –la persona – come un essere globale, fatto di mente e corpo, di ragione ed emozione, il linguaggio corporeo non può essere sminuito. Con i bambini dell’asilo nido e della scuola dell’infanzia è (apparentemente) più semplice e naturale lavorare mettendo al centro della nostra attenzione anche il corpo: il bambino piccolo sperimenta attraverso il movimento, conquista lo spazio e l’autonomia personale anche grazie al corpo che si muove, esplora, scopre. In età prescolare al bambino permettiamo ancora di giocare e, nel gioco, spesso rientra il corpo che gioca. E giocando, il corpo, narra e racconta, costruisce storie e simboli, apprende. Nella scuola primaria lo spazio fisico abitato e vissuto cambia drasticamente: tutta l’aula è caratterizzata dalla presenza dei banchi e, al banco, si passa la maggior parte del tempo scolastico. Il corpo è quasi sempre immobile, statico, fermo. E questa immobilità costa cara al bambino. Prima di etichettare i bambini come “iperattivi, agitati, frenetici” dovremmo chiederci quanto l’inibizione del movimento influisca sul loro comportamento. Una sana e liberatoria corsa, un uso espressivo del corpo non aiuterebbero i bambini ad essere più tranquilli e sereni? Promuovere una pedagogia del corpo è a mio avviso necessario e urgente. Percorsi di teatro o di danza creativa per esplorare il sé corporeo in modo espressivo. Psicomotricità per acquisire nuove consapevolezze. Giochi tradizionali dove utilizzare il corpo per rafforzare la cooperazione e lo spirito di gruppo.  Percorsi di rilassamento o di yoga per ascoltare il corpo in modo più globale e profondo. Il corpo è ancora tristemente assente a scuola, nella didattica, nella pedagogia.A partire dal nido fino alla scuola primaria il corpo dovrebbe essere protagonista assoluto di quel dialogo costruttivo fatto di relazione, espressione della propria identità, esternazione delle emozioni. Non basta la parola. Non basta la mente che apprende. Ci vuole anche il corpo, per dire, dialogare, esprimere, imparare, crescere. 
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Nuovi progetti in corso...

Ci sono sfide che devi solo accogliere... anche se ti incasineranno ancora di più la gestione del tempo, le giornate... trasformandosi in priorità, in ore e ore di studio e ricerca... Ma se la sfida implica l'opportunità di costruire un nuovo importante percorso pedagogico e formare tantissimi insegnanti, non solo sul linguaggio teatrale e sulle attività espressive, ma sul concetto più globale di "cura, autonomia, benessere del bambino"... io certo non mi tiro indietro..non l'ho mai fatto! Onorata per questo nuovo incarico metto insieme passione, competenze, risorse, energie e sono pronta per acquisire nuove conoscenze e saperi..mi metto in gioco, come sempre, con tutta me stessa. E inizio questo nuovo viaggio. Oggi sono stata dall'altra parte! La formazione era per noi formatori ed è stata bellissima...tanti spunti di riflessione, tanti argomenti da approfondire, principi chiave e linee guida da dover declinare in prassi educative. Dalla teoria alla pratica. E sarà questo il compito di noi formatori in questo nuovo e importante progetto per Roma Capitale.. ho tanti appunti da rileggere e idee da mettere in ordine...tanti punti di luce da far brillare nella pratica e in un lavoro di condivisione delle risorse...ma una riflessione immediata emerge: si è parlato della "responsabilità" di noi educatori (tutte le figure professionali che guidano il bambino in un percorso di cura e apprendimento). E' una parola che per me ha sempre avuto un significato pieno, corposo, sacro. Responsabilità. C'è un'etica forte che caratterizza il nostro lavoro. Abbiamo la responsabilità delle nostre scelte, del nostro fare e dire, di come ci poniamo e di come ci relazioniamo con ogni bambino. E questa responsabilità la dobbiamo sentire e vivere profondamente, non come un peso ma come un principio strutturale su cui si fonda il nostro stesso lavoro.
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Amo il mio lavoro e seguo i miei sogni...



SONO COSÌ: Mi tuffo nelle cose in cui credo con tutta me stessa! Si! Sono così! Periodo di incontri e percorsi espressivi così diversi da strutturare e condurre! La mente viaggia..in alcuni momenti pensi "ma riuscirò a fare proprio tutto?" La formazione per le insegnanti..le lezioni del mercoledì..gli incontri in libreria.. Caterina e Giacomone.... i seminari formativi.. le prove degli spettacoli.. un nuovo progetto tutto da codificare.. i laboratori con i bambini..il nuovo libro da finire.. E per ogni cosa senti l'impegno, la responsabilità..senti che ogni cosa ha il suo valore e tu vuoi riconoscerlo. E poi sei fatta così! Non c'è niente da fare: non dormi se non hai firmato anche l'ultimo attestato di frequenza, se non hai preparato il materiale da portare all'incontro.. E, se questo è un lato del tuo carattere che ti rende cervellotica, è anche uno dei tuoi punti di forza.  E Teatro in Gioco® funziona perché sei così! Perché non improvvisi, perché fai solo quello che senti e in cui credi, quello per cui studi e per cui continui a studiare, perché non scopiazzi in giro la roba degli altri ma è tutta farina del tuo sacco.. perché anche quell'ultimo attestato da firmare ha un valore importante per te e non è solo un pezzo di carta, racconta un pezzetto di una storia, di un incontro, di uno scambio formativo ed umano. Ecco..in alcuni momenti -frenetici, folli, dove tante cose intorno sembrano girare al contrario, dove tante persone non le riconosci più, dove la correttezza non è sempre di casa, dove il tempo corre ma tu ti sforzi per "correre piano", per non smettere di assaporare la bellezza di ogni cosa che fai - in questi momenti io lo devo proprio ricordare a me stessa: sono così. Perfezionista, sognatrice, idealista, leale. E' tutto più complicato...ma sono così. Amo il mio lavoro e seguo i miei sogni. Fortunatamente sono così.
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martedì 29 novembre 2016

Prossimi incontri con il Metodo Teatro in Gioco®

Sono proprio tanti gli appuntamenti di queste settimane.. Oggi c'è stato l'ultimo incontro del laboratorio "La matematica è divertente" di Fabio. Un bellissimo percorso che riprenderà a gennaio!
E intanto la mia borsa delle storie non smette di viaggiare..in giro a conoscere bambini e adulti..Ricapitoliamo:
Giovedì 1°dicempre incontro gratuito per educatori ed insegnanti sulle fiabe interattive, presso la Libreria Guidi
Venerdì 2 dicembre Lettura-Gioco Caterina e Giacomone, presso Libreria Mondadori Point Gandiglio
Sabato 3 andiamo a concludere il Corso Nazionale per operatori teatrali per bambini 2016
Domenica 4 c'è il Seminario "C'era una volta..c'è..ci sarà" per insegnanti, educatori, operatori teatrali
Martedì 6 dicembre doppio appuntamento presso la Libreria Risvolti: la mattina è dedicata ai genitori con l'incontro gratuito "Sogni a libri aperti", il pomeriggio c'è l'incontro creativo per bambini "Tutti i segreti di Babbo Natale"

Qualche approfondimento:
L'incontro presso la Libreria Guidi è incentrato sulle fiabe interattive pubblicate nei miei libri. Che cosa sono le fiabe interattive? Rumorose, emozionanti, corporee? Come possiamo utilizzarle con i bambini della scuola dell'infanzia e del primo ciclo della scuola primaria?
Un incontro gratuito per insegnanti ed educatori.


Nella Lettura-Gioco Caterina e Giacomone, partendo dal mio nuovo libro, giocheremo con il corpo e la voce e scopriremo il Regno delle Mani e dei Piedi.

Nell'incontro creativo per bambini Tutti i segreti di Babbo Natale ci trasformeremo in aiutanti magici..ci sarà da preparare polverine incantate e mappe geografiche per aiutare Babbo Natale nel suo viaggio! Un incontro per narrare, giocare, creare.

E poi...tante altre occasioni per conoscerci e guardarci negli occhi..raccontare e condividere.
Per info: girasoliamoci@tiscali.it

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SOGNI A LIBRI APERTI..un incontro per i genitori



Il 6 dicembre parliamo di libri per bambini.

Quale libro può aiutarci a parlare di emozioni? E se volessi un libro per le coccole? Libri per raccontare e superare la paura? E un libro per giocare insieme con la fantasia?
Consigli per genitori che amano leggere e raccontare le storie ai bambini. Aspettando l’incontro per genitori “Sogni a libri aperti” del 6 dicembre alle 11.00, presso la Libreria Risvolti vi anticipo qualche suggerimento di lettura.

Io questi libri li leggo ai bambini perché:

Perché siamo speciali così come siamo: “La cosa più importante” di Antonella Abbatiello (Fatatrac) è una simpatica storia incentrata sulla diversità come risorsa. Un giorno, nel bosco di Pratorosso, gli animali iniziamo a discutere: chi ha veramente la cosa più importante? Forse il coniglio che ha orecchie lunghe per sentire ogni rumore...o la giraffa che ha un lungo collo per raggiungere le foglie più tenere.. Oppure? Un libro per riscoprirsi unici e speciali.

Perché ci piace la storia di questo buffo personaggio da cercare: “Il meraviglioso Cicciapelliccia” di Beatrice Alemagna (Topipittori) Un’intraprendente bambina inizia la ricerca di un regalo per la sua mamma..un regalo un po’ strambo a dire il vero, ma deve essere proprio quello: un Cicciapelliccia! Cos’è? Esiste? E’ rosa..batuffoloso..peloso.. Cerchiamolo insieme!

Perché un pigiama verde può essere molto di più di un semplice pigiama verde: “Il pigiama verde” di Guia Risari (Coccolebooks) Un libro per superare la resistenza che a volte i bambini hanno quando è ora di andare a dormire, ma anche una storia per celebrare il potere della fantasia e dei sogni come luogo magico. Se un pigiama verde diventasse una tuta magica per esplorare lo spazio, l’oceano, le stelle? Sarà meglio andare a curiosare nelle pagine del libro...

Perché con una mano e un piede raccontiamo, giochiamo, inventiamo: “Caterina e Giacomone” di Helga Dentale (youcanprint) Una mano canterina, un piedone raffreddato. Una fiaba interattiva per giocare con i bambini. La storia diventa gesto e voce da esplorare insieme. E dopo il racconto? Possiamo creare tantissime cose con le mani e con i piedi. Un libro per genitori ma anche per insegnanti ed educatori. Vogliamo interpretarlo insieme!

Perché sdrammatizzare le paure fa bene: “La paura del mostro” di Mario Ramos (Babalibri) Taddeo ha paura del buio..e sente strani rumori..sarà un mostro? Si! Ma non il solito mostro! Un libro per “rovesciare” le paure e per guardarle da un punto di vista diverso, insolito, buffo. Che aspettiamo a leggerlo?”

Nell’incontro “Sogni a libri aperti” parleremo con i genitori di questi e di tanti altri libri. Un incontro per dialogare, confrontarsi..sognare a libri aperti!
Incontro gratuito curato e condotto da Helga Dentale, presso la Libreria Risvolti. Una bella novità per promuovere la lettura e far crescere i nostri piccoli lettori!
6 dicembre ore 11.00. Prenotazione obbligatoria
Per info: girasoliamoci@tiscali.it
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domenica 20 novembre 2016

TUTELIAMO I DIRITTI DEI BAMBINI OGNI GIORNO

E' una giornata importante oggi..lo so, lo sappiamo tutti. La Giornata Mondiale dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Il diritto alla cura, alla libertà espressiva, all'istruzione, alla protezione, al riposo, al gioco... Solo per ricordare alcuni dei diritti fondamentali.. Ho messo al centro delle mie ricerche la promozione e la tutela del benessere delle bambine e dei bambini e quindi, si, oggi voglio celebrare questa giornata ma ancor di più voglio ricordarla domani e il giorno a seguire... Affinché sia il mio pensiero costante e quotidiano, ogni giorno dell'anno. Il 20 novembre deve essere, per tutti noi, tutti i giorni, tutto l'anno.

mercoledì 16 novembre 2016

SPAZI DI INCONTRO E DI BELLEZZA...

Settimane fitte fitte di bellezza e nuovi percorsi. Vi va di condividere uno spazio espressivo con noi?
Questo venerdì riprende un laboratorio teatrale nella scuola primaria e siamo molto contenti! Inizia "Il gioco del teatro" in una V elementare..il programma sarà ricco e creativo..
Sabato e domenica ci tuffiamo nella formazione, con il Corso Nazionale per operatori teatrali per bambini. Settimo ed ottavo incontro. Stiamo per costruire la parte finale del nostro percorso didattico.
Lunedì incontro per i genitori: saranno i genitori dei bimbi di una sezione ponte a fare un incontro sull'importanza della narrazione e delle fiabe interattive. In un progetto sperimentale che mette in condivisione le risorse (formatore, insegnanti, genitori)
Martedì prossimo nuovo incontro "La matematica è divertente" con i bambini (8-9 anni) presso la Libreria Risvolti
Mercoledì inizia la formazione delle insegnanti in una Scuola dell'Infanzia.
Giovedì 24 nuovo incontro "Ti fiabo e ti disegno!" con i bambini (3-6 anni) presso la Libreria Risvolti
Sabato 26, ore 11.00, Lettura-Gioco di Caterina e Giacomone presso la Libreria Read Red Road ....
E poi nuovi incontri per genitori, presentazione delle mie fiabe per le insegnanti, altre Letture-Gioco di Caterina e Giacomone...
E intanto..i nostri operatori teatrali portano bellezza nelle scuole giocando al teatro con i bimbi..
E fra non molto.. in scena lo spettacolo per bambini "Si è cancellato il Natale".
Tanti appuntamenti con i bambini e con gli adulti, incontri creativi e formativi, nelle scuole e nelle librerie...
Piano piano aggiornamenti su tutto.
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domenica 13 novembre 2016

TI FIABO E TI DISEGNO

Laboratorio di narrazione, attività grafica e multisensoriale, per bambini dai 3 ai 6 anni. 

Oggi vorrei parlarvi un po' di questo mio progetto. Si tratta di un laboratorio espressivo in cui confluiscono narrazione, attività grafica, esperienze sensoriali e creatività. 

L'importanza di disegnare: "A voi piace disegnare?" chiedo a un gruppo di bambini di 3-6 anni. "A me mi piace tanto. Perché sul foglio ci metto tutto quello che mi pare." "Tutto?" "si.. le figure.. io.. Giuseppe" "Chi è Giuseppe?" "Il mio cagnolino" (si accende un dibattito! Intervengono anche altri bambini) "Io ci metto pure i mostri.." " La balena.. grande" " Io faccio i cuoricini.." "Io voglio il colore verde..mi piace il verde" Insomma, i bambini hanno le idee piuttosto chiare! E a tutti, nel gruppo, piace disegnare! Credo che il disegno sia traccia di una comunicazione importante che il bambino trasmette (a noi e a sé stesso), da accogliere, promuovere e valorizzare. Attraverso il disegno il bambino sperimenta nuove abilità e lascia traccia. Il disegno è una forma di espressione antichissima, pensiamo alle pitture rupestri! 

Narrare: l'importanza di raccontare storie. Da sempre l'uomo ha l'esigenza di narrare. Il bambino inizia a raccontare e a raccontarsi molto presto. Narriamo per comunicare, per esprimere ed esternare idee ed emozioni, per elaborare un vissuto reale o una fantasia della nostra mente.

Ma..raccontare e disegnare sono un po' la stessa cosa? Certamente sono due linguaggi espressivi diversi che rispondono alla stessa esigenza, quella di lasciare traccia dei nostri pensieri.

Perché questo laboratorio? L'idea di creare un continuum fiaba - attività grafica mi sembra davvero stimolante! Il racconto confluisce direttamente nell'esperienza grafica, in un continuo gioco di rimandi: da un codice all'altro, la capacità di rappresentare una storia passa dal verbale al segno grafico, dall'ascolto alla dimensione del fare. Partendo dalla storia si potranno sperimentare attività grafiche più libere ed espressive (disegno ed emozione, libera sperimentazione del colore e del segno grafico) oppure più strutturate (attività di pregrafismo).
Le fiabe che ispirano gli incontri sono ideate da me e pubblicate nei miei libri.
L'incontro segue ovviamente attività codificate e prassi del Metodo Teatro in Gioco®. Negli incontri utilizzo anche libri illustrati. 
Ci sono poi gli incontri dedicati ai colori: incontri per tuffarsi con i bambini in un colore ed esplorarlo attraverso storie, narrazioni, percorsi corporei, attività grafica e multisensoriale.
Nel blu, nel bianco, nel rosso, nel giallo ... ogni incontro è dedicato ad un colore e diventa un'avventura tutta esplorare che mette in gioco occhi, mani, sensi, fantasia ed emozioni.   

Il laboratorio si può svolgere in Libreria, nelle Biblioteche e a scuola.
Il prossimo appuntamento è per il 24 novembre presso la Libreria Risvolti... e sarà un viaggio nel blu!

Per info: girasoliamoci@tiscali.it 
www.teatroingioco.it 

venerdì 4 novembre 2016

LE MANI..uno strumento per conoscere e creare

E se recuperassimo il valore del fare con le mani? Mani per creare, sentire, costruire.. Nell'era del digitale rischiamo di dimenticare il ruolo pedagogico delle mani: strumenti per conoscere lo spazio, esplorare i sensi, comunicare... Perché non immaginare più laboratori incentrati sul "fare"? E non solo con i piccolissimi. Anche i bambini più grandi, della scuola primaria, hanno bisogno di sperimentare attività pratiche, operative, manuali. Attività che, dalla pratica del fare, sviluppano abilità e costruiscono significati, simboli, si traducono in linguaggio espressivo e creatività. L’immagine dell’homo faber, artefice, artigiano, costruttore, capace di creare, forse è un po’ sbiadita. Oggi le mani servono soprattutto per digitare tasti. Le ricerche incentrate sulle mani come strumento primario di conoscenza e creatività, che ci riportano alla Montessori, al Movimento di Cooperazione Educativa, a Zavalloni (pensiamo al“diritto all’uso delle mani”) - solo per citare alcuni percorsi educativi – dovrebbero essere riprese, approfondite, valorizzate oggi a scuola. Il progetto pedagogico legato alla fiaba“Caterina e Giacomone” è una goccia nell’oceano. Ma una goccia che viaggia in questa direzione. Appartengo a quella schiera di persone che invece di dire “tanto non cambia niente” preferisce pensare: goccia dopo goccia, insieme, noi diventeremo l'oceano. 
 
Se l'argomento ti incuriosisce forse può interessarti questo articolo pubblicato in APPUNTI DI PEDAGOGIA

mercoledì 2 novembre 2016

Come creare UN LABORATORIO SULLE EMOZIONI con i bambini


Ciò che possiamo fare ogni giorno è educare alle emozioni.. perché senza il riconoscimento, l'esternazione e la gestione delle emozioni i bambini non possono crescere in modo sereno, equilibrato. Anche con il mio Metodo Helga Dentale Teatro in Gioco® lavoro molto in questa direzione ... le fiabe, i giochi teatrali, le attività espressive ci permettono di lavorare con le emozioni consentendo al bambino di esplorarle attraverso modalità giocose e incentrate sulla sperimentazione diretta. Tutte le attività espressive possono diventare strumenti privilegiati per una sana educazione emozionale: drammatizzare, narrare, disegnare, danzare. Ogni attività ha in sé la possibilità di diventare mezzo espressivo e linguaggio per contattare e incanalare l’emozione in un processo creativo. Già al nido è necessario un percorso didattico incentrato sulle emozioni per permettere ai bambini di nominarle, riconoscerle, creare un vocabolario specifico. Nella scuola dell’infanzia le capacità cognitive ed espressive dei bambini ci permettono davvero di arricchire i nostri percorsi mirando alla globalità dei linguaggi. Proviamo a delineare un percorso espressivo incentrato sulle emozioni: partiremo dalla narrazione di una fiaba. I miei suggerimenti sono: la mia fiaba interattiva “Ricciolina e la valigia delle emozioni” (pubblicata nel libro “Ancora racconto”) e il libro “I colori delle emozioni” di A. Llenas.  
 Si tratta di due narrazioni molto diverse: “Ricciolina e la valigia delle emozioni” essendo una fiaba interattiva  diventa una storia “teatrale”: il bambino riconosce e drammatizza le emozioni insieme al narratore, durante il racconto. La narrazione, in questo caso, rende il bambino protagonista attivo del processo espressivo, attraverso il gioco simbolico. “I colori delle emozioni” è un libro illustrato e pop up: ogni emozione è rappresentata attraverso un’immagine e un colore specifico. Entrambe le storie, in modo diverso, permettono al bambino di esplorare le emozioni. Dopo la fiaba possiamo continuare a lavorare su questa tematica attraverso altri linguaggi espressivi. Il linguaggio teatrale: sono tanti i giochi incentrati sulle emozioni. Nella fotografia che vedete faccio con i bambini il gioco “delle porticine” per drammatizzare le emozioni attraverso la mimica facciale e la vocalizzazione. Il linguaggio del corpo: perché non danzare le emozioni? E’ un percorso espressivo ricco di suggestioni e  stimoli per i bambini. Il linguaggio grafico-pittorico: possiamo concludere ogni incontro dedicato al tema delle emozioni con un’attività grafica. Disegnare o dipingere le emozioni permette al bambino di lasciar traccia del proprio percorso emotivo; è estremamente liberatorio e gratificante. Tutti gli elaborati grafici potranno essere raccolti in un contenitore che diventerà una sorta di diario delle emozioni, per ogni bambino. 

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