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venerdì 31 ottobre 2014

Tanti operatori nelle scuole con giochi teatrali, attività, fiabe del Metodo Teatro in Gioco..

Ormai iniziano ad essere veramente tanti!!!!  :)  
Sto preparando uno spazio dedicato alla documentazione e provavo a mettere insieme mail, messaggi, racconti.. e mi rendo conto che "quel qualcosa" iniziato nel 2006 fra mille dubbi oggi è diventato una realtà concreta: centinaia di operatori, educatori, insegnanti conoscono, hanno appreso e sperimentato nei miei corsi, utilizzano con i bambini giochi ed attività del Metodo. Era il 2006 e il dubbio più grande era: sarò all'altezza di formare operatori teatrali? Prendevo questa sfida con un forte senso di responsabilità quando è nato il Corso per operatori teatrali con il Metodo Teatro in Gioco..erano 7 anni che conducevo laboratori teatrali per bambini nelle scuole quando decisi di iniziare anche questa nuova avventura. 

Ho cominciato a pensare, immaginare e strutturare questo corso..c'è voluto tempo per crearlo e metterlo in pratica. Ed eccoci al 2006: i primi 14 corsisti..il corso è stato subito uno spazio dialogico meraviglioso, un luogo di formazione e crescita, di scambio. Già in quel primo corso c'erano alcuni ragazzi che venivano da fuori, dalla Calabria, dalla Puglia, dalla Toscana..Ad ogni incontro li vedevo più motivati di prima, mi raccontavano di aver già sperimentato alcuni giochi teatrali e diverse fiabe interattive in classe con i bambini..Caterina e Giacomone spopolava! La borsa delle storie catturava l'attenzione.. il percorso con il corpo mimante creava uno spazio espressivo molto intenso e ricco di valenze emotive.. i giochi con la voce sempre un pò buffi e sopra le righe divertivano tanto i bambini.. le reazioni erano molto positive. Mi son detta: Allora questo corso funziona davvero?! Si possono "trasferire" davvero strumenti operativi. L'entusiasmo dei corsisti e la ricaduta positiva nei loro laboratori con i bambini mi hanno dato una grande spinta motivazionale per crescere in questo senso, arricchendo e "perfezionando" sempre di più il corso base e i seminari, cercando di renderli sempre più completi dal punto di vista pedagogico e teatrale.  La formazione è diventata una delle cose che amo di più del mio lavoro. Dal 2006 ad oggi.. sono passati un pò di anni! Ed ora, nei progetti dei laboratori teatrali per bambini - dal nido alla scuola primaria - sempre più operatori ed insegnanti (che hanno frequentato e frequentano i miei corsi di formazione) scrivono di utilizzare nei propri percorsi espressivi anche attività del Metodo Helga Dentale Teatro in Gioco. Fiabe come Caterina e Giacomone, Ricciolina o Fantasilandia..la "borsa ballerina" delle storie o Sorrisetto..tanti giochi con la voce.. la struttura stessa di ogni incontro con i rituali e il cerchio delle storie..fiabe e percorsi didattici del mio Metodo entrano nelle scuole in giro per l'Italia, attraverso operatori ed insegnanti che li hanno appresi e sperimentati direttamente ..mi "ritrovo" virtualmente a contatto con tantissimi bambini attraverso le esperienze lavorative ed umane di chi, come me, crede nel teatro come strumento pedagogico! Questo mi riempie di soddisfazione e mi gratifica molto!  Sono sempre felicissima quando ricevo da operatori ed educatori un feedback in tal senso: conoscere e condividere esperienze in campo, ricevere una documentazione relativa alle attività svolte. E' uno strumento importante anche per me, per crescere e per arricchire una rete di esperienze didattiche. A breve sarà pronto il nuovo sito di Teatro in Gioco e dedicherò uno spazio proprio a questo: la documentazione delle esperienze. Dal nido alla scuola primaria racconterò esperienze dirette ma riporterò anche le esperienze di altri operatori che utilizzano le attività del Metodo e che avranno voglia di condividerle. Documentare restituisce memoria ed identità dei percorsi svolti. La documentazione è una narrazione preziosa che conserva le tracce dell'esperienza e in tal modo rafforza l'esperienza stessa che altrimenti si perderebbe. Documentare significa contribuire a creare un patrimonio culturale collettivo, a disposizione di tutti. 

E a proposito di Metodo Teatro in Gioco e di documentazione: pochi giorni fa in un laboratorio condotto da Annamonica Ciotola - operatrice accreditata ad utilizzare il Metodo Teatro in Gioco - in una scuola dell'infanzia di Roma l'esperienza della fiaba di Caterina e Giacomone è stata così rielaborata da Rachele.     Dopo aver drammatizzato la fiaba insieme ai bambini, Annamonica ha proposto di realizzare la fiaba grafica: ecco qui in primo piano il personaggio di Caterina.. davvero una mano sorridente e "umana" con tanto di corpo, braccia e gambe! I bambini nell'attività grafica rielaborano, sviluppano, fissano contenuti e personaggi della narrazione. Quello che alcuni considerano un "banale" momento di disegno "libero" è invece una preziosa opportunità espressiva per i bambini: dalla narrazione, al corpo, al segno grafico: il bambino narra ed interpreta la storia.

Nella foto in alto: un momento del corso per operatori teatrali per bambini di quest'anno. Gli operatori sperimentano un'attività di movimento creativo.

giovedì 23 ottobre 2014

GIOCHIAMO CON L'ARTE E CON LE STORIE.. in libreria insieme ai bambini

Per iniziare a giocare con l'arte oggi ci servono..
alcune immagini tratte dai lavori di Lichtenstein.. fogli.. pennarelli grossi.. cartoncini colla e forbici..tutta la nostra creatività e tante storie!
I personaggi verranno colorati (ispirandoci all'artista faremo tanti puntini o sottili linee con i pennarelli per riempire di colore le immagini), poi ritagliati ed incollati.. e poi..
E poi nascono le storie. Attraverso i fumetti i personaggi parlano e ci raccontano una storia!

E' stato un pomeriggio divertente e creativo. E' bellissimo utilizzare il linguaggio espressivo dell'arte, con la sua storia e i suoi artisti, per inventare nuove storie grafiche. E' incredibile osservare i bambini completamente immersi nell'atto creativo -in un clima privo di giudizio dove "sperimentare senza paura di sbagliare" è la nostra parola d'ordine - e vederli "seriamente in gioco". Totalmente assorbiti dal percorso espressivo. Si parte da un'idea comune, si inizia in modo giocoso a creare il nostro clima di lavoro, si introduce l'artista al quale ci ispireremo, si fanno vedere alcune opere..Si commenta insieme.
Le verbalizzazioni dei bambini spesso sono buffe! Colgono aspetti che a noi adulti più "inquadrati" negli schemi sfuggono. C'è sempre da imparare dai bambini!

E poi abbiamo iniziato a creare le nostre opere. Si spiegano gli elementi caratterizzanti del nostro percorso e poi: via libera, si inizia a creare! I bambini, partendo dalla proposta didattica che viene introdotta, rielaborano, costruiscono, inventano, rappresentano. Ogni creazione è il frutto di un percorso di ricerca individuale. Dopo aver scelto, colorato, messo insieme i personaggi della nostra opera, abbiamo inventato la storia. Ci siamo confrontati, ispirandoci ovviamente a Lichtenstein, con il fumetto come forma narrativa. I bambini hanno creato il dialogo fra i personaggi. Insomma, anche giocando con l'arte, alla fine abbiamo raccontato tante storie!

A chi ci siamo ispirati oggi? Roy Lichtenstein, un artista nato a New York nel 1923, è considerato fra i massimi esponenti della Pop Art. Vi ricordate? Abbiamo già conosciuto la Pop Art nell'incontro dedicato ad Andy Warhol. Le opere di Lichtestein sono molto colorate e ricordano i fumetti.

Nel prossimo incontro con chi giocheremo?
Lo scopriremo il 13 novembre, sempre presso la Libreria Risvolti.
A presto allora, ci vediamo a novembre per continuare il nostro viaggio nell'arte! Helga e Fabio - Teatro in Gioco
per info e prenotazioni: girasoliamoci@tiscali.it

giovedì 16 ottobre 2014

Fare teatro con bambini dai 3 ai 10 anni..una questione di "contenuti" e di "linguaggio"

Si può fare teatro formando un unico mega gruppo di bambini dai 3 ai 10 anni? Io credo proprio di no! O meglio: dipende dall'obiettivo didattico. Se intendiamo utilizzare il linguaggio teatrale come risorsa per permettere ai bambini di scoprire, sperimentare, acquisire nuove consapevolezze è necessario formare gruppi omogenei per creare percorsi espressivi con obiettivi chiari, definiti in base alle esigenze dei bambini. Se intendiamo "fare teatro" per creare uno spazio di intrattenimento tipo "parco giochi" e proporre attività senza starci a chiedere troppo il senso di quello che facciamo, allora vada per l'età mista!

Nel corso per operatori teatrali per bambini, ci siamo molto soffermati sulla differenza sostanziale che c'è fra un percorso concepito per bambini dai 3 ai 6 anni ed un percorso per bambini 7-10 anni. La struttura degli incontri è apparentemente molto simile. E la struttura dell'incontro per me è molto importante. Quando ho iniziato ad ideare il Metodo Teatro in Gioco il primo punto su cui ho sentito l'esigenza di lavorare a fondo è stato l'impianto strutturale di ogni incontro, da definire chiaramente, per restituire identità al progetto, per lavorare su elementi rituali che rafforzano questa stessa identità, per creare un percorso didattico sempre bilanciato ed equilibrato nelle sue attività. E quindi la "struttura" dell'incontro è simile nei due percorsi teatrali (scuola dell'infanzia - scuola primaria) ma sono sensibilmente diversi i contenuti (le attività proposte ai bambini) ed è profondamente diverso il linguaggio utilizzato. La modalità di comunicazione messa in atto per "condurre" gli incontri è completamente diversa poichè completamente diverse sono le esigenze, le capacità cognitive, la capacità di ascolto ed attenzione dei bambini. Con i bambini della scuola primaria fare teatro è un'avventura dinamica e coinvolgente da "giocare" insieme: operatore teatrale e bambini condividono un percorso espressivo fatto di scambio, crescita, confronto, a volte caratterizzato dalla verbalizzazione delle esperienze. Con i bambini più piccoli creare questa dimensione di confronto dialogico o verbalizzazione toglierebbe magia e sapore fantastico al nostro percorso. Con i piccoli fare teatro è creare una dimensione narrativa in cui giocare, scoprire, sperimentare ma senza spiegare cosa stiamo facendo! Ecco di nuovo il nostro principio portante: nulla si spiega e tutto si fa! I bambini hanno bisogno di appassionarsi e di sentirsi direttamente coinvolti nel processo creativo.

Un esempio che può chiarire questa diversità di linguaggio
Con i bambini della scuola dell'infanzia non "spiego" il gioco del teatro ma lo introduco direttamente con la borsa delle storie e con la creazione di un'atmosfera fantastica. I bambini si ritrovano direttamente immersi in questa dimensione narrativa in cui giocare ed interagire.
Con i bambini della scuola primaria la borsa delle storie diventa la mia "valigetta Teatro in Gioco", una sorta di cassetta degli attrezzi creativi,  da cui escono gli elementi fondamentali del gioco del teatro che vengono introdotti, spiegati e raccontati insieme ai bambini.
I contenuti in questo caso sono gli stessi: introduzione del gioco del teatro. Il linguaggio è profondamente diverso perchè modellato in base all'età dei bambini. 
Ho il sentore che spesso non si ragioni abbastanza sull'età dei bambini per creare un percorso didattico strutturato ad hoc. Si fa un "pò di tutto per tutti"..il che non stona in questa nostra società di tuttologi. Prendiamo ad esempio la proposta di drammatizzazione di un personaggio o di una scena teatrale: con i bambini più grandi (scuola primaria) interpretare il personaggio di una storia appena raccontata (o letta) diventa un'opportunità per giocare in modo costruttivo.  Il bambino si diverte a creare il personaggio perchè coglie il senso espressivo di quello che fa: elabora, trasforma, interpreta, crea. Con i bambini più piccoli interpretare il personaggio di una storia appena letta non ha lo stesso significato: un bambino di 3 o 4 anni non ha ancora gli strumenti per elaborare l'intero percorso di analisi-sintesi-creazione. Per lui significherebbe solo sforzarsi di ripetere qualche parola o battuta spesso suggerita dall'operatore, tipo: "cosa diceva la pricipessa nella storia? Diceva così.." e il bambino ripete. A cosa serve tutto ciò? Non credo a molto dal punto di vista espressivo e creativo e forse a volte può provocare un senso di disagio nel bambino, proprio perchè si percepisce "inadeguato" rispetto alla proposta. Eppure non è lui ad essere inadeguato bensì la nostra richiesta, che non tiene conto delle potenzialità cognitive di un bambino di quell'età. E così, per un nostro errore di superficialità o di ignoranza (perchè ignoriamo l'aspetto pedagogico della nostra proposta didattica) ci rimette il bambino. Eppure ci sono altri modi per "drammatizzare" una storia adatti ai bambini più piccoli ma esulano dalla "classica" recitazione. Purtroppo si confonde ancora "fare teatro" con recitare. Esprimersi con "fare la recita". Si sostituisce spesso "proporre un percorso creativo" con "dire come si fa " . Si confonde ancora "tirar fuori" con "inculcare". Torno quindi a dire che la questione sostanziale è nel "linguaggio" da applicare a specifici contenuti.  
Sapere cosa fare e trovare la modalità più adeguata per farlo. Solo così porteremo davvero il linguaggio teatrale a scuola, consapevoli della valenza, della ricchezza di un percorso educativo e creativo da mettere al servizio dei bambini, come strumento di espressione e di apprendimento.

 Helga Dentale - Metodo Teatro in Gioco

sabato 11 ottobre 2014

Inizia la formazione degli operatori teatrali per bambini 2014-2015

Corso per operatori teatrali per bambini Metodo Helga Dentale -Teatro in Gioco: da poco concluso il primo incontro.
Abbiamo iniziato a costruire il nostro alfabeto teatrale a misura di bambino.. Giocare con corpo, voce, emozioni..esplorare il ruolo dell'operatore teatrale..creare un percorso didattico mettendo al centro della nostra ricerca le esigenze del bambino e non le aspettative dell'adulto..Ragionare sul principio basilare del nostro Metodo Teatro in Gioco: nel gioco del teatro nulla si spiega e tutto si fa. Fare esperienza. Costruire, fare, sperimentare..E dopo i primi elementi strutturali creati per la scuola primaria, confrontarsi con un linguaggio adatto ai bambini ancora più piccoli- scuola dell'infanzia-e ritrovarci nel cerchio delle storie a narrare, giocare, raccontare storie..Contattare lo stupore: tutto nasce da qui. Con i bambini è importante non dimenticarlo mai. Perchè un bambino si distrae o non si appassiona durante un laboratorio? Semplicemente perchè si annoia! Perchè quello che viene proposto non è modellato sulle sue esigenze espressive e cognitive. E allora è importante creare una struttura chiara, dare senso e valenza pedagogica al nostro progetto, creare un percorso a misura di bambino.Il nostro lavoro è appena cominciato e già ci siamo confrontati con tanti strumenti, ma soprattutto abbiamo già messo in evidenza chiaramente il nostro obiettivo: utilizzare il teatro come risorsa creativa per sperimentare con i bambini forme e linguaggi espressivi diversi e non per creare piccoli attori. Domani si ricomincia!  
Formazione per operatori teatrali 2014-2015