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giovedì 29 novembre 2012

premio unia

Artekreativa mi ha invitato a partecipare a questa iniziativa.
Parliamo di libri e di lettura. Vediamo un pò..devo rispondere ad alcune domande.
pronti..via

1.         Qual è il primo libro che hai letto in assoluto? 
Non ricordo proprio il mio primo libro..perchè ho cominciato a sfogliare libri da piccolissima, quelli con le figure e pochissime scritte..i libri che leggi attraverso le immagini, i colori, le forme. E questo è già leggere in un certo senso. Sappiamo che la lettura è un viaggio avventuroso e fantastico che inizia quando siamo piccolissimi..anzi, è un piacere che va cullato e alimentato già con i bambini del nido. Se parliamo della prima storia che ricordo di aver letto..la mia mente va a Kafka. Avevo dieci,undici anni circa e iniziai a leggere la Metamorfosi. Fu una lettura così totale e travolgente che,lo ricordo benissimo, ogni tanto staccavo gli occhi dal libro e guardavo il mio corpo per controllare che non ci fossero segni di una "trasformazione" in atto..Forse quel libro mi ha fatto capire che leggere è un'esperienza globale che coinvolge corpo, emozioni e mente.
2.         Hai mai fatto un sogno ispirato a un libro che hai letto? Se sì, racconta.
Assolutamente si..sogno tantissimo e spesso i personaggi dei libri che leggo popolano i miei sogni. Si mescolano con altre persone, con altre storie.. Qualche settimana fa ho riletto Alice nel paese delle meraviglie e la notte ho sognato che io ed Alice correvamo insieme..correvamo perchè eravamo in ritardo per iniziare la lezione di teatro. Alice era una mia allieva. Realtà, fantasia e lettura perfettamente miscelati!
3.         Qual è la prima cosa che ti colpisce in un libro? La copertina, la trama o il titolo?
La copertina mi cattura o mi lascia indifferente. Se mi incuriosisce passo al titolo. Il titolo è un elemento importante perchè mi proietta già in una storia. Crea in me un'aspettativa, una trama immaginaria..Se la combinazione copertina-titolo è efficace inizio a sfogliare il libro.. mi piace proprio il contatto con il libro. Girare le pagine, sentire la carta..l'odore..
4.         Ti è mai capitato di piangere per la morte di un personaggio?
Mi capita di piangere e di emozionarmi mentre leggo..non ricordo in particolare una commozione legata alla morte di un personaggio.
5.         Qual è il tuo genere preferito? 
Mi piace leggere generi diversi. Amo i romanzi perchè mi fanno vivere nuove storie,immagini,suggestioni. Da qualche anno sono diventata un'appassionata di libri-documento su temi e questioni sociali: quest'estate ho letto molti libri sulla mafia. Spesso le notizie e le informazioni che ricevo si trasformano in spettacoli teatrali. Leggo tantissimi manuali e saggi di pedagogia teatrale, perchè mi affascinano e per aggiornarmi in continuazione. Da Stanislavskij ai diari di Judith Malina non smetterei mai di leggere per sapere,conoscere, "vivere" un pò quelle atmosfere teatrali..i racconti, le sperimentazioni, gli esercizi,gli aneddoti. E poi adoro i libri per bambini..le fiabe,le storie.. un pò perchè sono per me costante materiale da esplorare per il mio lavoro..e poi perchè mi piacciono. Sono attratta dalle illustrazioni, dall'ambientazione fantastica, dal linguaggio così semplice eppure così ricco e significativo.
6.         Hai mai incontrato uno scrittore? 
A Mantova, al Festival della Letteratura. Ci sono andata per tre anni di seguito e ho avuto il piacere di scambiare qualche parola con alcuni di loro. E poi conosco tante persone che scrivono racconti e libri ..non sono famose ma scrivono, e lo fanno anche bene.
7. Posta un'immagine che rappresenta cosa significa per te la lettura. 















Ed ora..
torno a leggere, proprio come nella foto. Sulla mia poltroncina viola. Mi aspetta il libro: "Leggere le figure. Il libro nell'asilo e nella scuola dell'infanzia".
Sto preparando il nuovo percorso formativo sulla narrazione per le insegnanti.. Mi tuffo nello studio, nelle pagine, nella lettura.
Chi vuole può rispondere alle stesse domande sul proprio blog!
Buona lettura a tutti!



lunedì 19 novembre 2012

in viaggio con il metodo

Il Metodo Helga Dentale - Teatro in Gioco questa volta è arrivato in provincia di Novara, a Trecate esattamente.

Entrando nella scuola materna Fratelli Russi ci accoglie subito un arcobaleno sul cancello.
E' bello iniziare la giornata a scuola con tutti i colori dell'arcobaleno, ho pensato. Ma quello era solo l'inizio delle sorprese. La scuola è coloratissima, completamente a misura di bambino (sembra assurdo rimanere sorpresi da ciò che apparentemente sembrerebbe un requisito scontato in una scuola materna, ma per la realtà dei fatti non lo è!) con spazi dedicati a laboratori musicali, pittorici, proiezioni video, attività motorie, sala teatro con palco e luci. Le aule solo curate nei minimi particolari, colorate, gioiose, ricche di lavori, dipinti, disegni realizzati dai bambini. E' davvero un bel vedere! Ho subito la percezione di una scuola in cui la parola d'ordine sia "fare": fare giocando, fare per apprendere, fare per sperimentare. Il nostro Metodo calza a pennello!

Iniziamo il corso di formazione "Lo spazio teatrogioco" specifico sul linguaggio teatrale da utilizzare con i bambini dai 3 ai 6 anni. Due giornate intense di lavoro, per un totale di 10 ore. 
Qualcuno mi chiede, con un comprensibile scetticismo: "Ma dieci ore non sono poche per acquisire competenze teatrali?"  Per come è strutturato il percorso formativo dieci ore non sono poche. Non pretendo di trasformare delle insegnanti in esperti teatrali. Sarebbe un gigantesco buco nell'acqua!
Il corso di formazione serve per offrire un "nuovo sguardo": occhi curiosi ed attenti per indagare la bellezza e la ricchezza del linguaggio teatrale. E strumenti operativi concreti, pratici per utilizzare il teatro come linguaggio creativo ed espressivo da proporre ai bambini. 

Il Metodo fornisce percorsi da seguire, utilizzare, modellare. Mira a mettere in luce le risorse e le potenzialità delle insegnanti: non c'è da trasformarle in maniera forzata in esperte di teatro; mi interessa offrire loro strumenti teatrali ed espressivi per essere in grado di impostare e condurre con i bambini uno spazio teatrogioco.
I due giorni di corso sono stati ovviamente intensi. Abbiamo costruito un percorso operativo attraverso giochi teatrali, fiabe interattive, danze, attività sensoriali, drammatizzazioni. Due giorni di scambio, lavoro, sperimentazione, condivisione e confronto costruttivo.  In un clima di non giudizio e di libertà espressiva il percorso svolto è stato davvero soddisfacente e il risultato finale ottimale. Al termine del corso ho abbracciato e salutato le insegnanti gratificate dal lavoro svolto e molto più consapevoli delle proprie risorse creative ed espressive.

Porto con me quegli abbracci, i ringraziamenti sinceri e gli sguardi sorridenti. Sono sicura che il gioco del teatro sarà per loro uno strumento utile e prezioso da condividere con i bambini. E' stato un bellissimo corso, e condividerlo con Fabio lo ha reso ancora più gratificante e pedagogicamente valido. I suoi percorsi sul clown sono stati un grande successo e hanno delineato uno spazio didattico molto coinvolgente e giocoso, permettendo alle insegnanti di mettersi totalmente in gioco.   

Non ci resta che aspettare la prossima città..per continuare il nostro viaggio con il Metodo!