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lunedì 21 febbraio 2011

la sagoma delle emozioni..

Ci si stende su un grande foglio e ci si lascia disegnare.. i compagni disegnano un pezzetto della nostra sagoma, chi le gambe, chi le braccia, chi la testa.. si collabora un pò tutti a questa rappresentazione grafica della sagoma di uno di noi. Oggi Emma è stata rappresentata con il suo codino in orizzontale, come se fosse mosso dal vento. era buffa e simpatica la sua sagoma. abbiamo riso tutti insieme. poi abbiamo iniziato a riempire la sagoma, che simbolicamente rappresentava ognuno di noi, con la rabbia: le cose che ci fanno arrabbiare. ognuno ha potuto verbalizzare e inserire una motivazione all'interno della "sagoma arrabbiata": son venuti fuori litigi con i fratelli e le sorelle, quando qualcuno ci ruba qualcosa, quando un papà è troppo distratto e non ci ascolta nemmeno così impegnato a "messaggiare" col telefonino, o quando un'amica non è più tua amica.. In questo caso se lo sono proprio dette in faccia le amiche in questione. (Ho pensato: beati loro che non hanno tutte le nostre sovrastrutture da adulti, così cervellotici nel cercare di capire, spiegare,dire e non dire.. così complicati, attorcigliati nelle nostre paure e nella paura di esprimerle; i bambini si guardano negli occhi e si sanno dire: Tu mi hai ferito! Non farlo più!. Noi adulti non sempre ne siamo capaci. A volte si chiudono amicizie importanti con una mail, senza nemmeno spiegare il perchè! Vabbè..) Poi siamo passati alla gioia: oggi ho scoperto che li rende felici mangiare dolci (come condivido!), giocare insieme, stare con i nonni, la famiglia tutta unita, le vacanze.. E' stato un gioco molto profondo e leggero al contempo. Con semplicità e con quella "leggerezza" che noi adulti difficilmente manteniamo i bambini hanno raccontato le loro emozioni: ne abbiamo parlato, abbiamo riso, abbiamo pensato. Poi abbiamo creato delle scenette, relative ad alcune cose già scritte nela sagoma. I bambini le hanno drammatizzate attraverso l'improvvisazione. E' stato come dar forma alle loro emozioni. La sagoma è stata attaccata al muro, in classe, e rappresenta tutti loro e il lavoro svolto oggi. Un bellissimo quadro su cui continuare a creare. Si può lavorare tanto sulle emozioni, si dovrebbe lavorare tanto con i bambini per permettergli di contattare il loro mondo emotivo. Per non aver paura di "sentire" la rabbia, la gioia, il dolore. Per non aver paura o vergogna di sentirsi fragili a volte. Per non aver paura di condividere un'emozione. Riconoscere,esternare, gestire le emozioni. Per non rischiare, nel tempo, di comprimerle o di congelarle. Magari per non arrivare da grandi a non accorgersi che un figlio soffre per mancanza di attenzione, o per riuscire a guardare in faccia un amico e a spiegargli cosa c'è che non va.

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