Giocare e comunicare attraverso le fiabe interattive...un'esperienza fantastica di gioco e scambio che crea un cerchio magico d'attenzione e condivisione. L'operatore teatrale racconta la storia: sussurra, poi alza il volume, modula il tono e cambia il ritmo.. i bambini partecipano attivamente,inserendosi direttamente nella fiaba che diviene animata,viva,densa di elementi e spunti creativi da interpretare con la voce, il corpo,la mimica.
Sto ultimando la scrittura di un mio testo di fiabe interattive (per bambini dai 3 ai 6 anni), una raccolta delle mie piccole "invenzioni fiabesche": da Caterina e Giacomone (la mano canterina e il piedone dal vocione) alla storia del Bruchetto brontolone che si trasforma in meravigliosa farfalla, da Attenti alla Strega Strillacchia! alle Vocali Matte.. e così via. Scrivendole in versione "didattica", facendo attenzione quindi anche alla parte pedagogica, alle indicazioni da fornire agli operatori per utilizzarle, mi rendo davvero conto di come ogni fiaba sia nata da un preciso obiettivo. In Caterina e Giacomone,ad esempio l'obiettivo è quello di stimolare i bambini a contattare e riconoscere tonalità diverse della voce: Caterina ha una vocina acuta,mentre Giacomone ha un vocione basso. In più si gioca con due specifiche parti del corpo( mani e piedi) da contattare, "animare",coordinando i movimenti e associandovi anche l'elemento vocale. E tutte queste consegne,attraverso la fiaba, vengono semplicemente trasmesse ai bambini che le acquisiscono, sperimentandole, per imitazione.
E' accaduto così nel tempo, che per ogni obiettivo (giocare con il ritmo, lavorare sui livelli dello spazio e sul flusso d'energia; sviluppare consapevolezze corporee e vocali,ecc.) sia nata una nuova fiaba: un piccolo racconto da scoprire,vivere, animare insieme ai bambini. Ho sempre dato molto rilievo all'aspetto ludico del racconto: più una fiaba è divertente, creando e provocando risate, più piace ai bambini. I personaggi che ho inventato nelle mie piccole storie sono spesso buffi, parlano con vocette strane, oppure è buffa la situazione che viene raccontata. Ho scoperto che per i bambini ogni fiaba è un piccolo tesoro in cui poter trovare qualcosa di magico: da una nuova risorsa da contattare al piacere che scaturisce da una bella risata. Adoro le fiabe che,dopo il racconto, si sviluppano in un altro percorso creativo: le fiabe che vengono danzate,ad esempio, e che portano direttamente nel corpo le emozioni della storia. In quella dimensione i bambini si lasciano trasportare dalla musica ed entrano in contatto con il piacere di danzare,strisciare, saltare.. semplicemente giocare con il corpo. Ed è bello e molto significativo per i bambini anche trasferire la fiaba su foglio, renderla grafica, fissarla attraverso un'immagine iconica. Nella fiaba grafica ogni bambino pone l'accento sul personaggio o la situazione che lo ha colpito o incuriosito di più. Giocare con le fiabe è un ricco percorso di scoperta,piacere ludico, apprendimento,sperimentazione. Lo consiglio davvero a tutti,genitori ed educatori.. Basta guardare gli occhi dei bambini durante il racconto, basta osservarli interagire,cantare o mimare la storia che stiamo narrando: sono totalmente immersi in quel mondo magico! Fra l'operatore e il bambino si crea uno scambio così diretto e immediato.
Io racconto..tu ascolti..insieme giochiamo!
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